Ci troviamo in una regione arida dell’Etiopia Meridionale, non molto distante dal confine con il Kenya. Fermiamo le nostre jeep attirati dall’incedere di una mandria che, attraverso la polvere sollevata, scorgiamo dirigersi verso un avvallamento. Un suono irreale ci giunge alle orecchie, un canto sommesso e melodioso che sembra guidare noi e gli animali verso un dove.
Quello che scopriremo essere il capo del pozzo ci permette di avvicinarci guidati dal canto che si fa sempre più vicino.
E finalmente siamo sul bordo di un pozzo cantante. I Borana, gruppo etnico che vive nella zona, prendono l’acqua dal fondo di questi pozzi che, seguendo la conformazione delle rocce, sono stati scavati in modo da rendere necessario formare una catena umana per portare l’acqua in superficie, per la sopravvivenza loro e degli animali. Sembra quasi un girone dantesco, con condizioni di lavoro difficili e pesanti, ma il canto armonioso con cui scandiscono il ritmo del lavoro e ammansiscono gli animali crea invece un’atmosfera mistica.
A poca distanza dai pozzi arriviamo a uno dei piccoli villaggi Borana, caratterizzati dalle capanne di paglia e legno costruite sulla terra rossa, tipica di questa zona d’Africa.
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